1972-2016

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Franco Serantini, anarchico di soli vent’anni, brutalmente percosso da alcuni agenti del 2° e 3° Plotone della 3a Compagnia del 1° Raggruppamento celere di Roma mentre – il 5 maggio 1972 – partecipava a una manifestazione antifascista di protesta contro il comizione dell’allora onorevole Giuseppe Niccolai dell’Msi. Franco venne poi trasportato al carcere “Don Bosco” di Pisa e lì, nonostante la sua disperata richiesta di cure, venne prima interrogato e solo in seguito sottoposto a una visita medica.
Il 7 maggio lo trovarono morto nella sua cella. Il certificato di morte parlò di “ematoma intracranico post-traumatico”, ma l’avvocato Giovanni Sorbi che all’epoca prese parte all’autopsia parlò di “corpo devastato” dai colpi.
Franco Serantini viveva nel Collegio Pietro Thouar, nella piazza che oggi, per la maggior parte dei pisani, porta il suo nome. Dopo la morte gli amici e i compagni di Franco, insieme a gran parte della città, lo hanno voluto ricordare apponendo una targa sull’edificio dove Franco aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita e ponendo nella piazza un monumento di marmo a memoria.
Da quel momento per tutti gli amici di Franco, e per tanti pisani in generale, la Piazza San Silvestro è diventata di fatto il luogo deputato alla memoria di Serantini. Nel 2011 la Biblioteca che porta il nome di Franco, ha promosso una petizione on-line perché gli fosse intitolata la piazza. Più di un migliaio le firme raccolte, ma l’Amministrazione comunale a quella voce ancora non ha prestato orecchio.