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IN/CROCI 2.0 :: 15>19/02/2023

IN/CROCI 2.0
A cura di Laura Griffa e Jennifer Telluzzi —————————————————————
15_19/02/2023 @ Cantiere SanBernardo, Pisa
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>> Il progetto IN/CROCI nasce nell’estate del 2022 come progetto espositivo collettivo includente artistə, curatorə, musicistə e scrittorə in occasione dell’evento autogestito Effetto Refugio, organizzato dal Teatrofficina Refugio di Livorno durante i giorni della manifestazione artistica cittadina Effetto Venezia.
Il titolo del progetto fa riferimento al concetto di intersezionalità delle oppressioni proposto nel 1989 da Kimberlé Crenshaw, attivista e giurista statunitense, per descrivere la sovrapposizione di diverse identità sociali e le relative discriminazioni, oppressioni o dominazioni. Crenshaw era interessata ad evidenziare la molteplicità e simultaneità dei sistemi di oppressione che coinvolgono le donne afroamericane ma quella dell’intersezionalità è una teoria che abbraccia e include varie categorie quali il genere, la classe, l’etnia, l’orientamento sessuale, la religione, la disabilità, la specie ecc, da esaminare come elementi che interagiscono fra loro; di conseguenza le forme di esclusione che ne derivano sono da riconoscere come interconnesse fra loro e simultanee.
La rete che è venuta a crearsi attorno al progetto, sin dai primi momenti della sua attuazione, costituisce un gruppo eterogeneo di soggettività e adotta una forma di collaborazione orizzontale, in una prospettiva di rispetto e valorizzazione delle singole sensibilità e pratiche.
In/croci mette in mostra lavori e progetti artistici che sottendono un’istanza che è insieme individuale e collettiva, dove i meccanismi di oppressione vengono messi in luce, esagerati e sovvertiti.

ESPONGONO: Claudia Tiarez / Alberto Bernardi / Aurora Bresci / Artiviste / OCCO Studio / Federica Carriaggio / Aurora Cosimi Loffredo / Zohre Daneshfazli / Fabiana Teodonno / Lucas Estrella / Carla Pampaluna e Azul teatro / VD / Serena Epifani / Pulaki, Nemø e Mårda / Elisabetta Cipolli / Spif / Sbracate (nera, non ride) ———————————————————–
PROGRAMMA
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15/02 – Mercoledì
18.00-22.00 Apertura mostra / Vernissage
19.00 Ri-prendere il filo. Parte prima. Performance collettiva a cura di Aurora Cosimi Loffredo
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16/02 – Giovedì
18.00-22.00 Apertura mostra
19.00 Ri-prendere il filo. Parte seconda. Performance collettiva a cura di Aurora Cosimi Loffredo
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17/02 – Venerdì
18.00 – 24.00 Apertura mostra
Dalle 21.00 DJ SET Rozza & Fritz Da Lady.  Electro Acid Techno Sculettotech
Ore 21.30 – 22.00 performance MUD LOVE di VD e Annalisa Vanni
Dalle 22.00 performance Sticomanzie di Elisabetta Cipolli
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18/02 – Sabato
18.00 – 24.00 Apertura mostra / festa in maschera
Dalle 20.00 DJ SET Debra. Only Vinyl Selecta
Ore 20.00 – 20.30 performance TRANSPLANT di Louises Will
+ DJ SET Goldie Venus b2b ‘Kri:.mi. Dalla New Wave all’Electro un viaggio nei guilty pleasures della pop culture 90s e 00s follemente remixate con un tocco di Techno Frociə e di Trance
+ Live Video Coding di Kevin Smuggles
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19/02 – Domenica
16.00 – 20.00 Apertura mostra / Finissage
Ore 17.00 – 17.40 Dialogo a una voce:
bispensiero e bontà dell’essere umano di Francesca Natale e Stefano Venturini.

La follia e il suo doppio – Reading musicale per Franco Basaglia

Torna il Teatro in Cantiere SanBernardo
una fitta rassegna teatrale
(non temete…presto tutte le date)

Ad aprire la stagione:
“La follia e il suo doppio” Reading musicale per Franco Basaglia

Lunedì 28 Ottobre 2019 – ore 20.30

Una produzione NINOTCHKA Project
Sintetizzatori, batterie elettroniche, campionatore, loops, suonati dal vivo da Mimmo Pesare
Passi scelti di Basaglia/Foucault/Artaud/Lacan/Laing/Merini et al., letti da Giorgio Consoli

Il 2018 segna il quarantennale della Legge 180 di Franco Basaglia, con la quale per la prima volta i manicomi e le case di detenzione per la salute mentale venivano “aperte”.
Basaglia, tutto sommato, aveva un’idea molto semplice: il folle non è un malato infettivo e, soprattutto, è una persona che chiede di vivere in un ambiente umano, nel mondo, fuori da ogni coercizione.
Franco Basaglia fu l’ispiratore e il promotore materiale di quella Legge che riformò la psichiatria italiana sancendo la chiusura dei manicomi e sovvertendo l’equivalenza per cui la malattia mentale era associata alla reclusione e alla tortura. La cosiddetta follia non doveva essere più considerata il discrimine per impedire ai malati di avere una vita personale e li liberava dalla condizione di prigionieri e di criminali.
Questo spettacolo, un reading musicato dal vivo, offre un’occasione per ricordare l’uomo che esattamente 40 anni fa ha inteso sottolineare l’importanza dell’umanità insita nella follia (e quindi anche della follia insita nell’umanità), giacché un gradiente di follia è in ognuno di noi.