KAI ZEN presenta DELTA BLUES - a cura di Aut*Aut - 15 aprile ore 19:30




Il collettivo letterario KAI ZEN presenta a Pisa il suo nuovo romanzo: DELTA BLUES (Edizioni Ambiente). A cura della redazione di Aut*Aut e in collaborazione con Cantiere Sanbernardo.

Stendiamo sul tavolo una mappa, una dettagliata cartina geografica, precisamente quella del Delta dl Niger, sovrapponiamogli lo spartito di qualche vecchio blues suonato in un altro delta, quello del Mississipi, il blues maledetto dei neri alla Rob...ert Johnson. Poi aggiungiamo Cuore di Tenebra, anzi Cuore di Tenebra mettiamolo al centro della mappa, perché è da questo romanzo che parte tutto, parte l’idea e l’intuizione, partono i primi accordi suonati della cover a venire. A lato, ma non troppo lontano, sistemiamo le avventure di Corto Maltese, soprattutto quelle africane come ad esempio le Etiopiche. Ricopriamo tutto con acqua di fiume sporca, acqua torbida di petrolio e sfruttamento, di sangue e maledizione. Acqua che contiene tutta la brutalità del progresso del capitalismo occidentale.

Continua la trilogia alchemica dei Kai Zen, collettivo di scrittori che ha già pubblicato “La Strategia dell’Ariete”, e questa volta ci immergiamo in una cover, come loro stessi scrivono, di “Cuore di Tenebra” ambientata nei luoghi dello sfruttamento petrolifero. Ci si addentra nell’orrore del capitalismo attraverso la trasformazione dell’idealista geologo Klein e del mercenario addetto a ritrovarlo che porta il nome Ivo Andric. Tutti e due i personaggi principali vivono un processo di deterioramento, un “nigredo” come viene chiamato in alchimia.

Klein viene devastato dalla consapevolezza sempre più forte che: “Stiamo evolvendo, stiamo spingendo la terra al cambiamento, la stiamo impestando, e ci stiamo adattando molto velocemente. Siamo destinati alla fine.”

Mentre Ivo si perde nel nulla, nell’affrontare la ricerca di un uomo così potente che cambia chiunque incontri, si perde viaggiando fino al “mesozoico” e al “nulla”, come leggerete, si perde nella ricerca mitica di Fafnìr il personaggio dell’ambiguità nella mitologia norrena.

Delta Blues, però, funziona anche come una guida potente ai conflitti di sfruttamento della terra, proprio lì dove una multinazionale dell’energia come l’ Ente, che ci ricorda da molto vicino l’Eni, annichilisce e distrugge le vite, l’ecosistema e la cultura di un’intera regione.

Dove Conrad descriveva lo schiavismo coloniale, qui abbiamo ragazzine costrette a prostituirsi, uomini che dopo aver studiato e preso due lauree capiscono che è più utile un fucile per aiutare il proprio paese, pesci avvelenati dal petrolio, villaggi bruciati, tutta la morte che porta la possibilità che nel mondo, attraverso il petrolio,gli uomini e le donne occidentali possano “cucinare, farsi il bagno, guardare la tv, dormire al caldo, usare oggetti di plastica e lavarsi i capelli con lo shampoo”.

È un libro potente Delta Blues, un libro che fa proprio quello che, pensiamo, debba fare la letteratura, costruire vie di fughe, descrivere la brutalità dei nostri giorni e provare ad immaginare un modo di sopravvivere all’apocalisse.


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