l' Un-tà-tà :: il periodico che si arrotola ::

La gabbia si apre! ★ vari UN-TA'-TA' .PDF da scaricare (e, volendo, da stampare)


★ GUERRIGLIA PSICHICA PER LE VIE DEL CENTRO ★


wait, more..

Questione di feeding.

biscotto.jpg
Addio biscotti alla lucchese.

Pisa- 28 gennaio 2009. Fa discutere l'approvazione del nuovo regolamento del Comune di Sanbernardo per locali, bar e ristoranti. Le norme prevedono che nel centro storico ''non e' ammessa l'attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attivita' svolta sia riconducibile ad etnie lucchesi, al fine di salvaguardare la tradizione culinaria e la tipicita' architettonica, strutturale, culturale, storica e di arredo'' del comune col cagnone. I titolari dei locali dovranno anche vigilare che i clienti non disturbino la quiete pubblica e non consumino il cibo nella navata.

Inoltre, il regolamento approvato giovedi' scorso nel cagnesco Consiglio comunale prevede che ''nei menu' NON deve essere presente almeno un piatto tipico lucchese, preparato esclusivamente con prodotti comunemente riconosciuti tipici della provincia di Lucca''. E, per questioni di decoro, i locali devono avere ''sedie in plastica nera, arredamento elegante e signorile anche nei dettagli'', mentre il personale di servizio dovra' essere ''fornito di elegante uniforme adatta agli ambienti nei quali si svolge il servizio e dovra' essere a conoscenza della lingua pravica''.

Addio quindi alla mitica Biadina e all'immancabile Elisir di china di Pieve Fosciana, al divertentissimo fagiolo Schiaccione e all'irrinunciabile Fagiolo fico di Gallicano.

Un'altra vittima della camorra: è morta Miriam Makeba.

 

Tratto da la Repubblica.it
10 Novembre 2008 CASTEL VOLTURNO (CASERTA) - La cantante sudafricana Miriam Makeba è morta nella clinica Pineta Grande di Castel Volturno, dove era stata trasportata dopo essere stata colta da un malore, al termine della sua esibizione al concerto anticamorra e contro il razzismo dedicato allo scrittore Roberto Saviano, a Baia Verde di Castel Volturno. "E' giusto che i suoi ultimi momenti siano stati sulla scena", ha commentato l'ex presidente sudafricano Nelson Mandela. "Le sue melodie hanno dato voce al dolore dell'esilio che provò per 31 lunghi anni. - ha detto Mandela, rendendo omaggio a una delle "madri" della lotta contro l'apartheid. - Allo stesso tempo, la sua musica effondeva un profondo senso di speranza".

L'artista aveva 76 anni. Era nata a Johannesburg il 4 marzo 1932. Aveva speso tutta la sua vita per l'impegno civile ed è morta 'sul campo', a Castel Volturno, un luogo-simbolo della lotta alla criminalità ed alla sopraffazione, dove aveva voluto partecipare a tutti i costi, nonostante le non brillanti condizioni di salute, al concerto anticamorra a sostegno di Saviano.

Miriam Makeba era divenuta famosa in tutto il mondo per essersi battuta contro il regime dell'apartheid che aveva dilaniato il suo Paese, il Sudafrica. Per questo era diventata delegato delle Nazioni Unite. E non a caso il suo impegno contro la segregazione razziale, ingigantito dalla fama di cantante nota in tutto il mondo, aveva causato la reazione del governo sudafricano che, nel 1963 - in pieno regime di apartheid - l'aveva costretta all'esilio ed aveva messo al bando tutti i suoi dischi.


Khawuleza Recorded live at Berns Salonger in Stockholm on February 3, 1966

>>>Leggi Tutto<<<


ARTE E CULTURA A PISA ....

Promozione e produzione artistica a Pisa. Associazioni, pubblico e privato a confronto
29.01.2009

L’intento è quello di organizzare una tavola rotonda che costituisca un momento di riflessione sul tema della promozione e produzione artistica a Pisa; su quali sono le realtà attive e sugli spazi esistenti. In particolare si cercherà di indagare su come Istituzioni, Associazioni e Privati riescono a dare una risposta alle esigenze del mondo artistico e offrire ai giovani artisti, e non solo, l’opportunità di lavorare, farsi conoscere e formarsi.
Durante la tavola rotonda sarà dato spazio alla presentazione di una buona pratica, da noi individuata nell’esperienza dei “Cantieri culturali” del Comune di Prato.

Gli Auguri del Presidente per il 2009

san_hengel200.jpg   La fine dell'anno si presenta sempre, naturalmente,   il 31 Dicembre e l'inizio dell'anno sempre il 1° Gennaio, ma questa di fatto è una notizia che i più conoscono e probabilmente non è il caso di ricordarlo in questa occasione anche se ho da sempre l'abitudine di prendere la palla al balzo e dirlo a tutti a gran voce ogniqualvolta ne si presenti l'opportunità.

Oggi 1° Gennaio 2009 è occasione preziosa per me per rivolgere un augurio personale, e a nome di tutta l'Associazione, a tutte le persone che formano la ricca e vitale comunità del nostro Comune di Sanbernardo e per ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per il buon funzionamento della nostra Chiesa, in una prospettiva di trasparenza e servizio al cittadino.

I tempi che stiamo vivendo ci chiedono senso di responsabilità e realismo, sobrietà e capacità di visione, presenza e prossimità alle esigenze che la vita concreta delle persone presenta. L'impegno del Cantiere Sanbernardo è andato in questa direzione, e su questi principi si basano i propositi per l'anno nuovo.

L'augurio che rivolgo a tutte le famiglie della nostra Associazione, a tutte le donne e gli uomini, ai giovani, agli anziani, ai cittadini stranieri, agli alieni, alle teste di c***o che formano e arricchiscono la nostra comunità, è quello di trovare in ogni giorno del nuovo anno un proprio e personale "Slack" dal quale ripartire con fiducia e speranza, insieme.


Buon anno a tutti voi.


Il Presidente & First Lady

A GAMBA TESA - SERGIO BOLOGNA SULL'ONDA (www.nazioneindiana.com)

Toxic asset – toxic learning
di
Sergio Bologna
Nello spirito del ’68 – senza nostalgie nè tormentoni
(dopo un incontro all’Università di Siena, organizzato dal Centro ‘Franco Fortini’ nella Facoltà di Lettere occupata, il 6 novembre 2008)

State vivendo un’esperienza eccezionale, l’esperienza di una crisi economica che nemmeno i vostri genitori e forse nemmeno i vostri nonni hanno mai conosciuto. Un’esperienza dura, drammatica, dovete cercare di approfittarne, di cavarne insegnamenti che vi consentano di non restarvi schiacciati, travolti. Non avete chi ve ne può parlare con cognizione diretta, i vostri docenti stessi la crisi precedente, quella del 1929, l’hanno studiata sui libri, come si studia la storia della Rivoluzione Francese o della Prima Guerra Mondiale.

Strisce di Garza

Quasi settant'anni fa, nel corso della seconda guerra mondiale, nella città di Leningrado fu commesso un crimine efferato. Per più di 70 giorni, una banda di estremisti chiamata "Armata Rossa" tenne in ostaggio milioni di abitanti di quella città e, così facendo, provocò la rappresaglia della Wehrmarcht tedesca dall'interno. I tedeschi non ebbero altra alternativa, se non bombardare la popolazione e imporre un blocco totale causando la morte di centinaia di migliaia di persone. Un pò di tempo prima, un crimine simile era stato commesso in Inghilterra. La banda di Churchill si era nascosta tra la popolazione londinese, sfruttando milioni di cittadini come scudi umani. I tedeschi furono costretti a inviare la Luftwaffe e, sebbene con riluttanza, a ridurre la città in rovine. Lo chiamarono Il Blitz. Uri Avnery - Il Manifesto martedì 13 gennaio 2009

GANJAPHARMA ...


più chiaro di così?

COX 18 MILANO ( www.cox18.noblogs.org )


da www.carmillaonline.com


Riprendiamoci COX 18! In questi mesi un po’ ovunque a Milano, nel contesto della mostra It’s Difficult di Alfredo Jaar, si potevano scorgere cartelli con la domanda Cos’è la cultura? La risposta di Letizia Moratti e Riccardo De Corato ci è giunta in questi giorni, con la chiusura di uno dei luoghi culturalmente più dinamici e stimolanti della città. Il tutto in nome di uno spirito legalitario di cui gli stessi amministratori non sembrano dare prova quando in gioco sono questioni edilizie, sanità privata o poteri forti. Con sgomento abbiamo appreso dello sgombero di Cox 18. In una città sempre più tetra e asfittica, Cox 18 ha rappresentato per tutti noi un punto di riferimento importante. Una programmazione musicale di alto livello, aperta sul mondo a 360 gradi, che dava a molti, e a prezzi irrisori, la possibilità di confrontarsi con le produzioni più innovative o, in altre serate, di ballare o fare quattro chiacchiere. Questo sarebbe già abbastanza, ma non è certo tutto. Nel corso degli anni Cox 18, con al suo interno la Libreria Calusca e l’Archivio Primo Moroni ha costituito un luogo unico di confronto fra le idee. Tutti noi abbiamo presentato i nostri libri, abbiamo organizzato dibattiti o vi abbiamo assistito. Se c’era un’idea, in Cox 18 la si poteva realizzare, magari testandola per poi portarla altrove. Presentazione di libri, si diceva, ma anche rassegne cinematografiche, convegni, seminari, spettacoli teatrali o di danza, mostre o installazioni. E magari tutto insieme, unendo forme e mondi distanti. Non è questa la sede per illustrare tutto quello che Cox 18 ha fatto in più di dieci anni. Noi lo sappiamo e ci auguriamo che il collettivo di gestione sappia, in queste settimane, rendere consapevoli coloro che non lo sono dell’importanza di Cox 18, della sua storia, del livello delle iniziative che in questi anni si sono succedute. C’è un’immagine che rende chiaramente l’idea di che cosa sia la cultura per Letizia Moratti e Riccardo De Corato: i poliziotti che si avventano sui libri della Calusca e dell’Archivio Moroni per sequestrali e spedirli al macero. Fortunatamente qualcuno li ha fermati, almeno per il momento. Ma Cox 18 è sotto sequestro. Non può finire così. Ormai siamo quasi al capolinea. Non resta più molto, in questa città, che non sia consumo scadente o trash provinciale. Da qualche parte bisogna iniziare a fare qualcosa per porre fine al “genocidio” culturale avanzato inesorabilmente in questi ultimi anni. Mobilitiamoci per difendere Cox 18, la Libreria Calusca e l’Archivio Primo Moroni.
[Marco Philopat]

Sincerely, PER FIRMARE: www.petitiononline.com/cox18/petition


Cox18, "Questo sgombero è illegale" parla L'avvocato Sodano:

fonte XML