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Blackash Film Sound: Lucifer Rising & “IomDB” di Kenneth Anger

BLACKASH FILM SOUND
Rassegna di sonorizzazioni dal vivo in ambiente sperimentale

4* Appuntamento: Sabato 14 Dicembre from 19.30

Blackash Records in collaborazione con Cantiere SanBernardo
presentano:

“Invocation Of My Demon Brother” (1969)
“Lucifer Rising” (1970-1980)

di Kenneth Anger

sonorizzati dal vivo dal progetto

LUCE CELESTIALE
– Devid Ciampalini (tapes, music computer MSX)
– Lorena Serrano Rodriguez (digital synthetizer, percussion)

::: FROM 19.30: Radio Rom DjSet
(Post Punk / Atomic Wave / Ambient / Nuclear Sound / EBM)

::: FROM 21.30: PROIEZIONE CON SONORIZZAZIONE LIVE DEI 2 CORTOMETRAGGI DI KENNETH ANGER

INGRESSO: 4 EURO

La Rassegna BLACKASH FILM SOUND è eccezionalmente inserita nel ciclo di eventi del Cantiere San Bernardo

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LUCIFER RISING
Kenneth Anger dedicò alcuni anni della propria vita ad immaginare un film che riprendesse la figura di Lucifero descritta dal grande occultista Aleister Crowley nel suo Inno a Lucifero. Un daimon, più che un demonio, in cui coincidono le somme di tutto il bene e di tutto il male. Ma soprattutto un portatore di luce, nella selva folle di correnti culturali che erano gli anni ’60.
Ci vollero più di 5 anni, complessivamente, per giungere ad un risultato di soli 28 minuti, Lucifer Rising. Eppure sono 28 minuti di esaltante psichedelia. Senza parole, vengono rappresentati riti di invocazione in varie epoche e regioni del mondo (Egitto, Germania, Inghilterra), su altrettanti luoghi considerati “sacri” dal paganesimo non solo europeo. Lucifero sembra essere adorato (ed essere lui stesso) da giovani hippie e proprio in questa commistione fra il paganesimo e modernità risiede l’intuizio di questo corto. I giovani sembrano smarriti nel marasma culturale, fra new age, vecchie credenze e slanci per i futuro. Tanto dispersi da necessitare una guida che porti luce nelle loro menti e nelle loro vite. Così alla folle impresa di Anger si unirono altri artisti, fra cui Jimmy Page e Mick Jagger (le cui musiche vennero usate per un altro corto), la sua fidanzata Marianne Faithfull e il fratello Chris Jagger, entrambi scritturati come attori nel corto.
Le immagini si suggeguono frenetiche, coloratissime, sparate a raffica da un montaggio indiavolato (appunto). Anche se non sempre i riti sono comprensibili a noi che non siamo iniziati, la fascinazione della ritualità ci pervade e ci guida, sotto l’egida del magus Anger. Oltre ad essere una festa per gli occhi, il corto è anche supportato da una colonna sonora di rock psichedelico ad alto volume, che segue il montaggio nei suoi tempi sincopati. Le musiche sono composte da Bobby Beausoleil, che all’uscita del film era in carcere per un omicidio, ed intratteneva stretti legami con la comunità di Charles Manson. Un tipino raccomandabile assolutamente in linea con un cortometraggio che corre a perdifiato lungo le strade della psichedelia.

INVOCATION OF MY DEMON BROTHER
Tra magia nera e occultismo, alcuni personaggi fumano sostanze stupefacenti attraverso un teschio mentre Lucifero e Sua Satanica Maestà appaiono come presenze demoniache supreme e un gatto diviene il protagonista di una inquietante cerimonia funebre.
Opere tra le più significative (e meno riuscite) nel portare sullo schermo le deliranti ossessioni di Kenneth Anger verso la “religione magica” di Aleister Crowley, che spinge all’eccesso nella misteriosa simbologia esoterica, Invocation of My Demon Brother è un calderone di sovrapposizioni d’immagine, effetti optical e distorsioni ricco di sinistre visioni che non coincidono però mai con un’operazione organica. il film è un trip mentale in cui alla consueta attenzione per il corpo (maschile) si affiancano inquietudini derivanti dalla Guerra del Vietnam, immagini dei Rolling Stones in concerto e un greve sottotesto occulto ai limiti del satanismo, che esplode nel rito funebre finale. Ipnotica colonna sonora di Mick Jagger, ottenuta con un sintetizzatore Moog. Il cortometraggio mostra gli attori del cast, che comprendevano anche il futuro complice di Charles Manson, Robert “Bobby” Beausoleil, e il fondatore della “Chiesa di Satana” californiana Anton LaVey, mentre fumano attraverso un teschio, e la cerimonia funebre “satanica” per il funerale di un gatto domestico.

Il corto venne girato a San Francisco allo Straight Theater di Haight Street e nella William Westerfeld House (ex nightclub “Russian Embassy”). Secondo lo stesso Kenneth Anger, il film fu assemblato mettendo insieme gli scarti della prima versione di Lucifer Rising e si aggiudicò la decima edizione del premio Film Culture che venne assegnato al regista.

Fantasie omoerotiche e immagini dei Rolling Stones in un corto che mischia discipline occulte e musica rock.

Recensioni: wikipedia.org

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LUCE CELESTIALE
Luce Celestiale è il nuovo ensamble di Devid Ciampalini, formato insieme alla pittrice andalusa Lorena Serrano Rodriguez. Progetto focalizzato sull’improvvisazione e composizione di musica elettronica mediante l’uso di sintetizzatori, nastri magnetici e field recordings è una combinazione di musica cosmica e immaginario fluxus in una visione naif e ibrida di suoni analogici e digitali.

https://soundcloud.com/devidciampalini

https://soundcloud.com/devidciampalini/nuevaluz

https://www.youtube.com/watch?v=Erbb0LGcbOQ

Istanti Sonori #3: Fontana, Traverso, Ravenda, Arrighi, Carvelli Live

Tecniche Estese e Cantiere SanBernardo presentano:
ISTANTI SONORI #3
terza edizione – autunno-inverno 2019-2020

1° set – trio:
Sara Fontana – chitarra elettrica, oggetti, pedali
Roberto Kabuy Traverso – batteria, set personalizzato
Isolina Ravenda – voce

duo:
Dario Arrighi – elettronica
Marco Carvelli – trombone, elettronica

2° set – solo:
Guy-Frank Pellerin – sassofono soprano
Eugenio Sanna – chitarra amplificata, lamiere, palloncini, cellophane, voce
David Lucchesi – chitarra elettrica, piccola elettronica, oggetti

Venerdì 13 dicembre 2019 – ore 21,30
al Cantiere SanBernardo, via Pietro Gori – Pisa

info@cantieresanbernardo.com

Nel suo terzo appuntamento per la stagione autunno-inverno 2019-2020, la rassegna Istanti Sonori apre i battenti del Cantiere San Bernardo di Pisa a una certa frangia di musicisti più o meno giovani e provenienti dalle estrazioni musicali le più disparate, facenti parte di un certo tessuto del tutto toscano, forse sotterraneo, refrattario e difficile a essere inquadrato negli schemi odierni e i capricci più in voga che il mercato musicale imporrebbe e la cui anima sonora si affida con fiducia ai meandri e risvolti che un suono celato, occulto e intestino ma anche evidentemente urbano, ne conduce da anni il percorso.
Venerdì 13 dicembre alle ore 21,30, nello spazio concerti del Cantiere San Bernardo di via Pietro Gori a Pisa, è la volta dunque, di due formazioni di grossa attenzione. Nel primo set infatti, si esibirà Il trio duo formato da Sara Fontana alla chitarra elettrica, oggetti e pedalini, dalla cantante e vocalista Isolina RavendaRoberto Kabuy Traverso (batteria-set personalizzato) e a seguire il duo con Dario Arrighi all’elettronica e Marco Carvelli (trombone, elettronica).
Nel secondo set invece, i musicisti sopraddetti e secondo lo spirito ormai consolidatosi della rassegna, si combineranno in formazioni prestabilite con gli ospiti: GuyFrank Pellerin (sassofono soprano), Eugenio Sanna (chitarra amplificata, listerelle metalliche, cellophane, voce), David Lucchesi (chitarra elettrica, oggetti, piccola elettronica).
Per descrivere l’entità di questa serata del tutto speciale, occorre dire che la musica, al pari di tutte le arti, ha il potere, è sempre stato così, di descrivere lo stato sociale della collettività di appartenenza. E’ il riflesso di essa e in essa si rispecchia. E’ descrittiva della città in cui si esprime, ove la città stessa ha un suo suono, che è il prodotto del grado di civiltà in atto. Fare e creare della musica, costituisce per ogni musicista, un’azione creatrice assai potente e  di grossa responsabilità.
E’ inutile dire che la musica stessa, attraverso i suoi  vari impulsi e manifestazioni, costituisce un valido strumento per comunicare istanze e messaggi che inducono i suoi fruitori e il pubblico dei frequentatori dei concerti, a riflettere e meditare sulle questioni fondamentali che ogni essere umano si pone, anche in relazione alla sua comunità di appartenenza e allo stato sociale.
Quanto ai musicisti, Sara Fontana e Dario Arrighi ( https://www.facebook.com/progettononame;  https//progettononame.bandcamp.com/) fanno parte entrambi del Progetto No Name, progetto che si ispira a un fondamentale amore per i suoni da cui tutti gli esseri umani sono circondati; Marco Carvelli è un trombonista che ama mescolare un sound propriamente strumentale a colori di tipo elettroacustico; Roberto Kabuy Traverso, dopo aver studiato il jazz propriamente detto, approda alla musica improvvisata per la quale si rivela un ottimo e duttile interlocutore.
 

Eugenio Sanna (www.eugeniosanna.it

uno dei fondatori del C.R.I.M. (Centro per la Ricerca sull’Improvvisazione Musicale) di Pisa negli anni ‘80, 

è un musicista che si prodiga fin da questo periodo, per la diffusione e lo sviluppo  della musica improvvisata, attraverso concerti dal vivo, seminari, workshop, incontri, dibattiti, scritti e articoli. Ha suonato con la maggior parte dei musicisti contemporanei e non.

 

GuyFrank Pellerin

di origine franco-canadese, ha militato nelle file della gloriosa Celestial Communication Orchestra di Alan Silva, suonando con i musicisti emblematici del free-jazz (Bobby Few, Noel Mc Ghie, Frank Wright

Isolina Ravenda cantante e vocalista di origine francese ed educatrice, dotata di grandi qualità vocali ed espressive, partecipa fin dagli anni ’80 a gruppi di improvvisazione con i maggiori musicisti.
 
David Lucchesi  (https://needleinthestrangeisnowablog.wordpress.com/…/metzeng) è un giovane musicista emergente toscano agguerrito e ormai rodato, dal forte cipiglio creativo e che suona stabilmente nell’ensemble elettroacustico Vip Cancro, del cui gruppo è imminente l’uscita di un cd.
La  rassegna Istanti Sonori giunta al suo terzo anno organizzata dall’etichetta Tecniche Estese e in collaborazione con lo stesso Cantiere San Bernardo di Pisa, ha per obiettivo la diffusione e la conoscenza agli ascoltatori e ai musicisti, della contemporanea musica improvvisata quale forma d’arte, la cui espressione è proseguita nei secoli fino ad oggi, essendo veicolata nel tempo da tutti quegli artisti espressivi di ogni genere, che si sono assunti l’impegno di proseguirne il discorso passandosi il testimone e lavorando attorno a nuovi materiali, sperimentando e esplorando nuovi territori, spinti da un impulso istintivo, fondamentale, creativo e  inarrestabile.
Ci sono però dei grossi e illustri precedenti in materia di improvvisazione, avvenuti negli anni, nella antichissima, austera e magnifica chiesa di San Bernardo a Pisa, un tempo sede della fondazione delle monache cistercensi in Italia, nel 1135 e luogo oggi preposto ad una fitta e intensa attività musicale, spazio culturale e di ricerca.
Negli anni 80‘, infatti si era svolta in questo luogo, una parte delle rassegne indette dal C.R.I.M. (Centro per la Ricerca sull’Improvvisazione Musicale) di Pisa e con le stesse amministrazioni comunali di quegli anni in collaborazione con le associazioni culturali e artistiche.
Da li sono passati infatti, musicisti storici del calibro di Raphael Donald GarrettLeo SmithAlvin Curran, Tamia e molti altri in anteprima e in anticipo per quei tempi.
In due anni di attività, “Istanti Sonori“, ha presentato davanti a un pubblico numeroso, entusiasta, composito, attento e competente, molti musicisti che hanno fatto dell’improvvisazione una pratica d’arte e di vita quotidiana e fornendo dei “ritratti sonori” di coloro la praticano, in un affresco di quanto sta avvenendo in Italia e un pò ovunque nel resto del globo, circa lo stato attuale della contemporanea musica improvvisata, della sua vitalità e freschezza, tale da essere recepita sia dagli adulti alla ricerca di nuove sensazioni e stimoli, come anche dai bambini, che mossi dalla curiosità e da uno stupore del tutto creativo e originario, esplorano il mondo dei suoni con rinnovata meraviglia.
La serata avrà inizio alle 21,30 in maniera abbastanza puntuale. E’ assai importante ricordare che il Cantiere San Bernardo, costituisce da svariati anni un grosso punto di riferimento per la realtà urbana della città di Pisa, essendo promotore sia di eventi teatrali di ricerca, presentazione di libri e testi nuovi, nel campo dell’editoria, manifestazioni a carattere nazionale. internazionale, di grande spessore culturale e impegno sociale.

Yosonu live at CSB

Cantiere Sanbernardo è lieto di presentare
YOSONU Live
BEFORE FR33POP TOUR
Open ACT dj set

Yosonu
è il progetto solista di Peppe “drumz” Costa, batterista (dal 1997) di diverse formazioni di generi diametralmente opposti, dal death metal al reggae: Memories of a lost soul, Marvanza Reggae Sound, Carmine Torchia, Adriano Modica, Teresa Mascianà, Scarma ed altri ancora, in più da poco voce negli Hot Rod.
Con Yosonu cambia ulteriormente – drasticamente – rotta sperimentando e sviluppando l’idea di comporre musica contemporanea senza la presenza di alcuno strumento musicale.
Il corpo (body percussion), gli oggetti di uso quotidiano e la voce sono i soli “strumenti” su cui si sviluppa l’idea Yosonu.
L’approccio della musica del corpo e degli oggetti “a costo zero” è inoltre alla base dei laboratori di propedeutica musicale per bambini di cui si occupa Peppe, sviluppati in parallelo al suo percorso di studi della linea pedagogica Orff presso la sede italiana a Roma.
Il primo lavoro in studio col marchio Yosonu è GiùBOX, in uscita a marzo, interamente registrato “home made” e successivamente sbarcato al Nunu Lab per mix e mastering assieme a Carmelo Scarfò.
Uno dei brani, Reaction, è stato registrato “suonando una porzione di città” a Reggio Calabria per il docufilm Reaction City del regista Fabio Mollo.
Poliritmie, riff in loop che divengono “mantra”, voci pulite e filtrate, diplofonie e testi desemantizzati sono la scommessa di un disco-esperimento (di cui anche la confezione è stata interamente progettata da Peppe Costa) dalle influenze molteplici e singolari, da John Cage a Bobby Mc Ferrin, dagli Area ai Justice e Daft Punk.
In Yosonu la ricerca fa uso dell’approccio contemporaneo dell’elettronica nel senso più ampio e rende il risultato maggiormente comprensibile e coinvolgente.
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Yosonu
In sintesi:
250 concerti in 3 anni, anche in Inghilterra, 2 dischi, 10 tour,
patrocinio di Legambiente per il riuso degli oggetti e riciclo dei materiali in un live senza strumenti convenzionali.
( recensione rockit www.rockit.it/recensione/38557/yosonu-happy-loser )
Diverse performance in duo anche, con Paolo Tofani,
chitarrista degli Area nel progetto Battiti Alti.
( in classifica KeepOn tra i migliori live del mese di marzo 2018 in Italia
http://www.keeponlive.com/live-parade/live-parade-marzo-2018/ )

Yosonu ha suonato in caffè letterari, clubs, a festival, a raduni buskers, incuriosendo pubblico e critica, più date a Londra, trasmissioni radiofoniche (Radio2 Rai) e televisive, e Opening act per Alborosie, Uzeda, Afterhours, Gogol Bordello, Wrongonyou e altri.

Yosonu la ricerca fa uso dell’approccio contemporaneo dell’elettronica nel senso più ampio e rende il risultato maggiormente comprensibile e coinvolgente.

Festa di matrimonio della figlia del presidente

Appuntamento mensile con:
TIC teatro in cantiere – stagione 2019/2020

L’altare del SanBernardo per questa occasione sarà animato dalla compagnia TRA. La compagnia teatrale con

“Festa di matrimonio della figlia del presidente”
regia di Daniela Scarpari

Adattamento da Teatro para minutos di Juan Mayorga a cura della Compagnia del Teatro Rossi Aperto.

Venerdì 6 Dicembre 2019 – ore 21.30

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Famiglia – Amore – Amici.
Famiglia, amore, amici ?
Si, ma finché morte non ci separi ?
Gli sposi sono vestiti, gli invitati tirati a lustro.
La marcia nuziale ha inizio.
Ma qualcosa stride, sfugge, si incrina.
In una giostra scintillante di politici leccapiedi, venditori ambulanti di lusso, parenti solitari e inservienti che governano il mondo…dobbiamo dire di sì?
Daniela Scarpari ci prende per mano e ci accompagna in una libera interpretazione dei personaggi di Juan Mayorga, un proseguimento di uno studio già iniziato di Teatro Breve e dopo JK.
Tra sorrisi e festeggiamenti una riflessione sulla convenzione più importante di tutte: il matrimonio. Le alleanze. La politica…c’è ancora uno spiraglio nel sacramento, nella forma, nella legge?
Come vuole Mayorga sarà il pubblico a decidere.

Nel suo Teatro para minutos, che raccoglie 28 testi teatrali brevi, Juan Mayorga il drammaturgo spagnolo, riafferma la sua carica politica e rivendica a ciascuna delle piece la propria autosufficienza, la propria autonomia, il proprio peso. La sua forza risiede nella relazione con il contesto, nella forza con cui si pone rispetto alla parete che occupa. Per Mayorga la filosofia e l’arte hanno il compito di svelare una realtà non più evidente, e, come il teatro, non possono slegarsi dalla politica. Gli strumenti di Mayorga sono infatti la pura potenza delle parole e il linguaggio, affidati allo spettatore e alla sua immaginazione. Le tematiche, interessano i problemi più urgenti con cui la società occidentale si sta confrontando, aprono sempre a una questione di carattere filosofico e morale. Una “scrittura del frammento” che rappresenta con forza la drammaturgia contemporanea.

La compagnia del T.R.A. diretta dall’attrice e regista brasiliana Daniela Scarpari, nasce come gruppo laboratoriale nel 2014; si incontra ogni lunedì e mercoledì negli spazi del Teatro Rossi Aperto – Pisa. Da allora hanno messo in scena : Trattato commestibile un patchwork di testi che avevano come tema il cibo, nelle sue più svariate dimensioni. Dell’abbandono (Ernesto rimane), dedicato alla ricerca del tema dell’abbandono. Uno studio su diversi punti di vista, narrative, saggi, poesie, testi teatrali e testimonianze sull’abbandono adattati agli spazi del TRA.
Teatro Breve di Juan Mayorga – primo studio scenico dove dei 28 testi, ne sono stati scelti 7; una prova aperta, un esperimento, la volontà di condividere la prima tappa di un percorso su Juan Mayorga.
JK (Neppure i morti sono al riparo dal nemico) ispirati da un monologo intitolato JK di Juan Mayorga sugli ultimi e tribolati giorni di vita di Walter Benjamin, è un esercizio scenico itinerante basato sulle installazioni e le performance create dagli attori del Laboratorio del TRA per questo testo.

Lo studio su Juan Mayorga continua con “Festa di matrimonio della figlia del Presidente” un libero adattamento di teatro para minutos con cui stiamo lavorando da più di un anno.

Con:
Lulù Goncarov Andrea Ferri
Laura Vescio
Roberta Battista
Massimiliano Piagentini
Vincenzo Zotti
Francesca Giuntini
Valentina Giuntini
Paolo Cantoresi
Carolina Di Borgogna
Giulia Rametta
Monica Schipani
Paola Sammito

Regia: Daniela Scarpari
Testi: Juan Mayorga più testi vari
Grafica: Roberta Battista
Effetti video e audio: Silvia
Costumi: Compagnia T.R.A.
Un ringraziamento speciale a Roberto Alei

Yvan Alagbè “Negri Gialli” incontro con l’autore

Il Cantiere SanBernardo insieme alla rassegna Fumetti & Popcorn sono lieti di far parte del booktour dello splendido fumetto edito da Canicola edizioni:

“Negri gialli e altre creature immaginarie”.
Il dramma dell’immigrazione di Yvan Alagbé

Evento in collaborazione con:
Canicola edizioni
La fumetteria L’Eternauta presente con i fumetti
Media Partner Lo Spazio Bianco
Modera Virginia Tonfoni
Traduce Gianna Senesi

Aperitivo dalle ore 19.00
Presentazione alle ore 20.00

«Con tutto questo parlare di “migranti”, sin da quando le persone hanno cominciato a fuggire e a morire in gran numero e a trascinarsi sulle spiagge, continuo a pensare alle prime pagine di Conte Démoniaque di Aristophane. Chi ha raggiunto le coste dell’Europa può dire davvero di essere scappato dall’inferno?» Yvan Alagbé

Il dramma dei migranti è tutti i giorni sotto i nostri occhi. La loro tragica odissea non finisce con il viaggio, ma continua una volta arrivati a destinazione. Yvan Alagbé, fumettista ed editore tra i più influenti della scena francese contemporanea, racconta da tempo e senza retorica questa realtà di emarginazione, con un ritmo incalzante che disorienta e fa riflettere.

Il 14 novembre arriva finalmente in Italia Negri gialli e altre creature immaginarie, il capolavoro di Yvan Alagbé che nell’edizione di Canicola si arricchisce anche di un racconto inedito intitolato Eros negro. Yvan Alagbé sarà ospite di Bilbolbul. Festival internazionale del fumetto di Bologna per cui ha disegnato il manifesto, dal 29 novembre al 1 dicembre, con due mostre e incontri, e poi di una serie di appuntamenti a Torino, Pisa, Roma e Fano.

Negri gialli e altre creature immaginarie, un libro-culto oltralpe, ha appena conquistato gli Stati Uniti nella sua edizione della New York of Books Review e vinto la selezione Talking Pictures del 2019. Un’opera accolta da molti critici come uno dei fumetti più importanti degli ultimi vent’anni.

Il libro apre una nuova collana fuori formato pensata da Canicola per festeggiare i primi 15 anni di attività. Del progetto faranno parte libri con tematiche di apertura oltre alla consueta ricerca su linguaggio e narrazione. In contemporanea uscirà il volume Lara l’esordio a fumetti della giovane Ida Cordaro attorno alla violenza sulle donne.

Emarginazione, inadeguatezza e perdita dei riferimenti sono le cifre caratteristiche dello stile di Alagbé, che cita come propri modelli la scrittura di Faulkner e la sensibilità sociale di Pasolini e Fassbinder. Il libro affronta in modo esplicito la questione coloniale francese, la cosiddetta “Françafrique”: Alagbé squarcia in modo deciso ogni perbenismo ed esplora il razzismo senza cadere in una retorica scontata o superficiale, attraverso le vicende di Claire, una donna bianca francese, e Alain, un immigrato del Benin arrivato nel paese illegalmente. Alain vive con sua sorella Martine, che si guadagna da vivere facendo lavori di casa per famiglie benestanti.

Alagbé disegna in un bianco e nero potente con uno stile poetico ed espressionista per parlarci di amore e discriminazione sfuggendo ogni compromesso narrativo, e della sua opera dice: «Tutto ciò che faccio è eminentemente politico. Mostro la durezza di relazioni umane in cui la diffidenza è sempre presente».

Yvan Alagbé è nato a Parigi nel 1971 e ha trascorso un periodo della sua infanzia in Benin, nell’Africa occidentale. Tornato in Francia per studiare matematica e fisica, incontra Olivier Marbouf con cui fonda le riviste “L’oeil carnivore” e “Le Cheval sans tête” e la casa editrice Amok (1994), che si unirà all’associazione belga Fréon dando vita a Frémok (2002), ad oggi uno dei principali editori di fumetto in Europa che ha allargato i confini della narrazione visiva. Negri gialli e altre creature immaginarie (Frémok, 2012 / The New York Review of Books, 2018) è un work in progress che presenta in questa edizione il racconto inedito Eros negro.

Maestro Pellegrini Live at CSB – Senza Filo One Shot Night

Cantiere Sanbernardo è lieto di annunciare:
Maestro Pellegrini Live at CSB – SENZA FILO ONE SHOT NIGHT

Pre/afrer show STOP MAKING SENSIBLE dj set

Sabato 30 Novembre 2019 – Ore 21:00

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Francesco Maestro Pellegrini
Francesco Pellegrini, in arte ‘Maestro Pellegrini’ è uno dei musicisti più influenti della musica pop/rock italiana. Polistrumentista, inizia la sua carriera con i pisani Criminal Jokers, insieme a Francesco Motta. Ha suonato con Nada come chitarrista, fagottista, voce e cori, ed ha registrato ed accompagnato dal vivo Andrea Appino (Zen Circus) per il suo secondo disco ‘Grande Raccordo Animale’. Ha inoltre inciso e collaborato con diversi altri artisti quali Bobo Rondelli, Motta, Il Pan del Diavolo, Enrico Gabrielli. Attualmente suona in pianta stabile con gli Zen Circus con i quali, dal 2016, ha partecipato a due edizioni del Primo Maggio-Roma ed all’ultima edizione del Festival di Sanremo nella categoria Big.

TIC – “Die Panne” di e con V.Bischi – F.Sardella e dj Spif

Secondo appuntamento per il
TIC – t e a t r o i n c a n t i e r e 👇
https://www.facebook.com/events/774615586310876/?event_time_id=774615599644208

Giovedì 28 Novembre 2019

H. 21.00
DIE PANNE
Di e con Valentina Bischi
e con Francesca Sardella e Dj Spif Spif Ero
Durata 60 minuti

H. 22.00
Dj set con Dj Spif

Una sera d’autunno, in un piccolo paese di campagna l’auto del signor Alfredo Traps, viaggiatore di commercio, va in panne.
Il signor Traps non se ne rammarica, anzi, pregusta già il lato piccante della situazione. Si ritrova invece nella villa di un ex-uomo di legge; il padrone di casa ed i suoi amici gli aprono le porte per la cena, il vino ed il loro passatempo: mettere in scena un processo. Non importa se Traps non ha commesso alcun delitto “un reato si finisce sempre per trovarlo…che lo si voglia o no c’è sempre qualcosa da confessare”.
Tra squisite portate e vini d’annata il gioco si fa sempre più inquietante, fino a condurre Traps come l’autore di un delitto che merita “ammirazione, stupore, rispetto…degno d’essere annoverato fra i più straordinari del secolo”.
Ora, per la prima volta, quella giustizia che aveva sempre ritenuto “astratta cavillosita’ vessatoria” illumina il suo limitato orizzonte “come un immane, inconcepibile sole”.

“Se da un lato, infatti, il calore delle fiammelle si fonde armoniosamente con la sapiente arte affabulatoria di Bischi nel tentativo, perfettamente riuscito, di trascinare il pubblico all’interno della storia, la freddezza diafana dello spettro incarnato da Sardella crea distanza tra la vicenda narrata e il pubblico. Il risultato è uno spettacolo avvincente dal gusto amaro, che riesce al contempo ad accogliere e a gelare il sangue con la stessa, determinata efficacia”

dalla recensione di Anna Solinas su “Lo sguardo di Arlecchino”

“Intorno a un tavolo, a lume di candela, Valentina Bischi e Francesca Sardella, mettono in scena il dramma di un’inquisizione capziosa, subdola e ingannevole, tenendo il pubblico con il fiato sospeso fino alla fine, interpretazione e voce danno corpo scenografico alle parole, mentre il pubblico rapito resta sospeso tra il ruolo di testimone di un delitto e quello di spettatore di un sadico gioco”

dalla recensione di Manuela Caserta su “blogautore.espresso”

“Valentina Bischi, con una maschera in volto e cinque voci sulle labbra, racconta e infligge con gli occhi l’adattamento teatrale di Die Panne […]. Francesca Sardella, in un mutismo diametralmente contrapposto, con la fiamma delle candele traccia una fuga luminosa per gli occhi di tutti. E cosi la parola si sparge sulla tavola, tanto vicina che tutti possiamo decidere la porzione da assegnarci, tanto che sentiamo di contare tutte quelle che saremmo capaci di dire in nostra difesa qualora capitassimo in compagnia di una ingrata casualità, fosse anche la stessa dello sventurato uomo in panne; e il silenzio le si avviluppa intorno, permettendo di avvertire una coscienza che le metterebbe a tacere.”

dalla recensione di Francesca Pierri su “Teatro e Critica”

“Viene preparata la scena: un lungo tavolo da banchetto attorno al quale ci sono i posti per gli spettatori. Nel frattempo, mentre il sole viene giù e un leggero venticello rende fresca l’aria, il panorama dell’entroterra siciliano prende il sopravvento: giallo, giallo, giallo. Vengono accese delle candele tutto intorno e sul tavolo, anche la luna si accende, luminosa, “fiammante” (come la macchina del protagonista del monologo). L’attrice entra in scena e si posiziona a capotavola, ci vogliono poche battute per capirlo, non bisogna essere esperti: è bravissima: ti racconta la storia e tu puoi vedere davanti a te la location , l’automobile “fiammante” (una Studebaker, nella foto) che va in panne, il rappresentante di commercio, le persone che lo accolgono, un giudice, un procuratore, un avvocato. Sono davanti a te, lei parla e tu vedi i loro visi, le loro espressioni, i loro movimenti. Pochi minuti e sei sedotto”

dalla recensione di Renato Schembri

Immagino un racconto intimo, un fuoco acceso, il vino.
Immagino una sala che somiglia, in qualche modo, alla sala dove si svolge la scena del nostro racconto.
Immagino candele, come viene specificato a pagina 77.
E immagino niente di tutto questo.
Solo la parola, una parola rigorosa, essenziale, che porti in una sala con un fuoco acceso, un buon bicchiere di vino, e la luce delle candele, ad occhi chiusi.

Valentina Bischi

Per le recensioni complete:
http://www.losguardodiarlecchino.it/durrenmatt-da-tavola/ http://caserta.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/05/03/die-panne-di-valentina- bischi-il-teatro-fuori-dal-palcoscenico/ https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10219462268289480&id=1296326790