Archivi tag: laboratorio teatrale

Laboratorio teatrale aperto – Vittima o Carnefice

Cantiere San Bernardo in collaborazione con LOTUS associazione culturale e Teatro Nuovo Pisa presentano:
Laboratorio teatrale ” VITTIMA O CARNEFICE”
con gli attori della compagnia Lotus associazione culturale sul tema degli abusi di potere al quale sono invitati a partecipare attori, studenti, operatori teatrali, insegnanti e tutti coloro che hanno voglia di condividere riflessioni sul tema.

Sarà una giornata intensa con più appuntamenti nata dalla collaborazione tra Lotus associazione culturale – Piombino, Teatro Nuovo di Pisa, Cantiere SanBernardo e Associazione Stefano Cucchi – Onlus

Di mattina lo spettacolo “I mostri ci somigliano” di Chiara Migliorini sarà rappresentato al Teatro Nuovo per gli studenti delle scuole superiori. In replica alle 21:15 al Teatro Nuovo di Pisa

Dalle 15:00 alle 17:00 laboratorio teatrale “Vittima o Carnefice” al Cantiere SanBernardo

Info prenotazioni laboratorio “vittima o carnefice” al 388 3679760

Work of love: laboratorio teatrale

WORK OF LOVE: LABORATORIO TEATRALE

Presentazione laboratorio: giovedi 24 gennaio 2019 h.20.00
Laboratorio: tutti i giovedì successivi dalle 20 alle 22:30
Fine con restituzione pubblica: 30 maggio 2019
Costo: 30€ mensili

Rivolto a chiunque voglia mettersi in gioco

Laboratorio condotto da: Daniela Scarpari
con la collaborazione di Roberta Battista

Per info: Daniela 3472366275

Il laboratorio “WORK OF LOVE” ha come obiettivo un percorso creativo ed emozionante, nel quale arti e tecniche teatrali sono apprese quasi senza accorgersene, attraverso una pratica graduale fatta di esercizi, giochi e di momenti di lavoro creativo individuali e corali. Le tappe del percorso laboratoriale sono così suddivise: la prima parte, che serve anche da riscaldamento, è dedicata ad esercizi sul ritmo e per la presenza scenica, sulla concentrazione, sulla fiducia, sulla voce, sulla relazione con gli altri e con lo spazio, all’invenzione di storie. Nella seconda parte, si esplorano le varie tecniche di improvvisazione (improvvisazione su tema, libera o guidata, a gruppi o in singolo) e drammatizzazione (della creazione o dalla lettura di una storia, ai modi e agli strumenti per trasformarla in azione scenica, installativa o performativa). Da questo punto ci immergiamo nel nostro libro ispiratore “Just Kids”, di Patti Smith e da li passeremo all’analisi del testo, la scoperta dei sottotesti, la difficoltà di rendere viva la parola scritta, di tradurre in azione teatrale l’atmosfera della storia, di rendere credibile l’azione scenica e di mettere in atto le proprie idee di performance scenica accostando il tema del libro alle nostre proprie storie personali. Infine, si passa al percorso di messa in scena vero e proprio, a partire da una serie di creazioni dei propri attori sul tema, che diventerà il copione della nostra restituzione pubblica: in quest’ultima fase, si cerca di mettere in pratica ciò che si è appreso durante il laboratorio.

——————————————————————————

Perchè Just Kids?

Patti Smith, nelle sue memorie, racconta del suo incontro con Robert Mapplethorpe, conosciuto a New York, al tempo entrambi giovani desiderosi di realizzarsi come artisti. L’intento della Smith è quello di portare a galla ciò di cui siamo fatti, ciò che nel tempo ci contamina e ci “affetta”. E’ la possibilità dell’incontro e la forza dell’empatia che l’artista fa emergere dai suoi ricordi: Robert non sarebbe stato l’artista che fu se Patti non avesse attraversato la sua strada, e viceversa. In questo incontro, i loro linguaggi, i pensieri artistici e le riflessioni progressivamente diventano maturi; soprattutto si “afféttano”. È una contaminazione di AFFETTO, intendendo con ciò l’atto di contaminare un’altra potenza, in una forma più assertiva di quella che normalmente facciamo. L’uno modifica le ambizioni artistiche dell’altro.

Gli incontri di affetto

Grazie all’arte e alla fantasia si può, tuttavia, vivere altre vite, alimentando non solo il confronto con le persone e le situazioni reali, ma anche modelli letterari, visivi, virtuali. Attraverso di loro, cerchiamo da un lato, di porre rimedio alla dipendenza delle situazioni senza successo, dall’altro, contrastare la progressiva restrizione di noi stessi con le infinite possibilità di ciò che avremmo potuto essere. “Abbiamo sperimentato ma ci sfugge il senso, e l’avvicinamento al significato ci riporta all’esperienza, in un modo diverso”
Da queste premesse, vorremmo che fosse possibile connettersi con la gamma delle esperienze reciproche e attraverso il frequente confronto con la diversità, tagliare una storia personale che può vibrare come armoniche naturali in contatto con una pluralità di storie collettive.

Questo filo che ci lega chissà di cosa è fatto?
Vi aspettiamo alla presentazione il 24 Gennaio 2019

Per saperne di più’: Daniela Scarpari
attrice italo-brasiliana, laureata in Comunicazione Sociale e diplomata all’Accademia di arti drammatiche all’Universitá di Sao Paulo. Vive a Londra nel 2003 e 2004 e studia Storia dell’arte e Filosofia. In Italia dal 2005, ha collaborato con diverse compagnie teatrali, tra cui Teatro dell’Argine, Cantieri Meticci, Teatro Rossi Aperto, Cascina Bará, Colletivo Extratto, Telluris Associati e Fondazione Sipario Toscana. In Brasile ha creato la Companhia do Instante con la quale ha vinto il progetto A Ultima Polaroide e nel 2018 Lampedusa (di Anders Lustgarten) progetto vincitore dal Festival Cultura Inglese e British Council. In Brasile collabora anche con il Grupo XIX e Andaime Teatro. Ha all’attivo piú di 20 spettacoli come attrice, cortometraggi, video clip e due premi come Migliore Attrice ai Festival di Florianopolis e Mappa Culturale (ambedue in Brasile) e lavora contemporaneamente in Brasile e in Italia. Nel 2016 ha fatto la regia dello spettacolo “O Rio, A colina e O casarao” vincitore del Bando Proac/15 (Sao Paulo/Brasile) con giovani attori. Ha vinto il bando Proac/16 per le arti integrate per la realizzazione del progetto “A ultima polaroide”, nel 2017. Nel 2016 ha debuttato con lo spettacolo “Il Cartografo”, testo di Juan Mayorga, con residenze ad Armunia e agli ex-Macelli. Nello stesso anno ha fatto la tournée dello spettacolo “Father, Mother and Children” del regista iraniano Arash Abbasi a Teheran, Iran e al progetto Cuore di Persia presso i Cantieri teatrali Koreja (LE). Per la regia di Pietro Floridia e Nicola Bonazzi ha partecipato ai seguenti spettacoli: Grande Circo Inferno, Madre Coraggio, O Castelo, Estrada do Sul, O Anjo da Historia. Con Cascina Barà ha idealizzato lo spettacolo #tessuto con oltre le 50 repliche in Italia e all’estero. A Pisa collabora con il Teatro Rossi Aperto dove coordina il progetto di Laboratorio di teatro Permanente dal 2013. Ha coordinato progetti di teatro al MET di Bologna con richiedente asilo, con studenti delle scuole medie e licei di Pisa, nelle comunitá dell’Amazzonia brasiliana, all’Universitá di Brasilia cosí come nelle favelas di Sao Paulo. Ha fatto parte della giuria del Festival Nacional de Teatro de Limeira (Brasile) nel 2016. Ha debuttato nel settembre 2018 Sh..we have a plan, uno spettacolo in lingua inglese prodotto dalla Fondazione Sipario Toscana. Ad ottobre dello stesso anno ha coordinato un workshop di recitazione e drammaturgia presso al Festival Skampa/Atlas of Transitions, ad Elbasan in Albania.